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Carenza di medici di base, Bozza: «Occorre offrire condizioni favorevoli»

Il consigliere di Forza Italia se la prende con la Regione «troppo lenta nello scorrere le graduatorie» e al Comune di Verona chiede «prezzi calmierati alle strutture per giovani medici»

Regione Veneto e Comune di Verona potrebbero fare di più per contrastare la carenza di medici di base in città. Una carenza che non riguarda solo il capoluogo, ma che in alcuni quartieri come Parona, Quinzano e Porto San Pancrazio si avverte in modo particolare. A chiedere interventi più decisi è stato il consigliere di Forza Italia Alberto Bozza, che siede sia in consiglio regionale che in quello comunale.

Per Bozza «il problema organizzativo è a monte, cioè a livello regionale, e va risolto velocizzando lo scorrimento delle graduatorie e sviluppando poliambulatori di medicina territoriale di gruppo». Ma a livello comunale, il sindaco Damiano Tommasi potrebbe agevolare l'arrivo di nuovi medici di base «mettendo a disposizione a prezzi calmierati alcune strutture per giovani medici, in modo da coprire il fabbisogno dove c’è emergenza».

Ma la radice del problema resta a livello regionale. «La Regione è troppo lenta nello scorrere le graduatorie, così succede che quando vengono aperte non ci sono più medici disponibili perché nel frattempo hanno trovato posto in ospedale o nel privato - ha spiegato Bozza - La soluzione è la medicina di gruppo, quindi più medici che si mettono insieme per coprire complessivamente più quartieri o paesi. Meno pazienti in assoluto da seguire, ma distribuiti su una macro-area. Affinché questo sistema regga però è chiaro che occorre offrire ai medici condizioni economiche favorevoli in termini di assunzione di personale di supporto o di locazione di immobili».

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